Il concetto di coscienza richiede ormai di essere indagato in rapporto ai sistemi algoritmici di intelligenza artificiale, alla luce della rinnovata necessità di comprenderli pur senza rinunciare alla consapevolezza critica.
Questo progetto intende riflettere sul rapporto tra individuo, nuove tecnologie e società attraverso due lavori artistici: Hot Zone di Claudia Fuggetti e I know, we should have talked about it before del duo Bacci | Moriniello.
I visitatori vengono accolti nello spazio espositivo con un’esperienza audiovisiva immersiva: il progetto Hot Zone si compone di immagini oniriche e psichedeliche e della proiezione di un video, Dreamachine, generato con una rete neurale e la cui colonna sonora è prodotta dall’AI. In questo modo Claudia Fuggetti indaga il rapporto tra sonno e veglia, mediato dalle funzionalità cerebrali, e sogno e realtà, confuse nella rappresentazione delle fotografie manipolate.
I know, we should have talked about it before del duo Bacci | Morinielloconsiste invece in un evento performativo, multimediale e interattivo. Grazie alla fruizione di un visore in virtual reality (VR), gli spettatori sono trasportati in un ambiente virtuale, dove possono conversare con un avatar governato dall’AI. Si realizza così un monologo udibile per tutti gli altri spettatori, ai quali restano però precluse le battute dell’avatar. L’opera di Bacci | Moriniello indaga così il rapporto tra individui, forme sociali e nuove tecnologie, approfondendone relazioni ed effetti che sussistono anche a livello inconscio. La performance I know, we should have talked about it before sarà registrata in forma di documentazione video, grazie alla collaborazione con l’artista e videomaker Marco Erpete.
Link:
here.